La stimolazione elettrica del cervello può portare a un notevole miglioramento nella memoria a breve termine delle persone più anziane: è quanto risulta da uno studio pubblicato dalla rivista scientifica “Nature neuroscience”. Lo studio paragonava le capacità mnemoniche a breve termine di 42 volontari sani di età comprese fra i 60 e i 75 anni con un identico numero di ventenni: come previsto, il primo gruppo mostrava dei risultati più lenti e meno accurati nei test cui venivano sottoposti. Successivamente però i volontari sono stati sottoposti a delle stimolazioni cerebrali tramite degli elettrodi, sincronizzate con le lunghezze d’onda delle onde cerebrali di ciascuna persona: con 25 minuti di stimolazione la performance del gruppo più anziano ha fatto registrare dei notevoli miglioramenti, ponendoli allo stesso livello dei più giovani. Gli effetti sono durati fino alla fine dell’esperimento – circa 50 minuti – ma secondo i ricercatori potrebbero mantenersi per diverse ore. La stessa equipe, in uno studio non ancora pubblicato, ha dimostrato anche l’effetto opposto: desincronizzare l’attività cerebrale può assistere nella terapia di malattie come l’epilessia, in cui esiste una connettività eccessiva tra le diverse aree del cervello.
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