Coordown su scuola: la famiglia deve partecipare a processo di inclusione

CoorDown ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e alla Ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina per esprimere il proprio dissenso in merito alla volontà espressa dal MIUR di modificare il GLO – Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione da gruppo di lavoro a organo collegiale chiamato ad esprimersi attraverso un voto.

Nella lettera CoorDown, a nome delle famiglie e delle Associazioni che rappresenta, chiede di modificare anche il nuovo modello di PEI (piano educativo individualizzato dell’alunno/studente con disabilità) proposto dal MIUR, perché tale documento non sarebbe più il frutto di un’elaborazione collettiva e condivisa, ma, essendo sottoposto ad approvazione, potrebbe nei fatti portare all’esclusione dei genitori dal processo decisionale riguardante lo studente. Nel testo si richiama anche il parere negativo espresso dal CSPI – Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione sulla modifica del GLO.

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha proposto a settembre 2020 un nuovo modello di PEI, accompagnato dalle nuove Linee Guida, che intende cambiare la natura del GLO (gruppo di lavoro per l’inclusione), rendendolo organo collegiale. Rispetto alla realtà attuale dove il voto della famiglia è determinante per il PEI, le nuove regole del GLO prevedono un collegio dove la famiglia dello studente disabile partecipa con un solo voto rispetto all’intero corpo docente che diventerebbe l’unico organo idoneo per l’approvazione del PEI, di fatto eliminando il parere vincolante della famiglia.

CoorDown, si legge nella lettera “intende ribadire che il ruolo e la partecipazione della famiglia nel percorso di inclusione sono di importanza fondamentale in una comunità scolastica veramente inclusiva e che tale ruolo non potrà che essere attivo e proficuo nell’interesse del proprio figlio.”

A boy with Down syndrome plays on the playground, he is swinging on a swing. Genetic disease in a child. selective focus

Richiamando il Decreto Legislativo del 2017 “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”, CoorDown afferma inoltre l’assoluta contrarietà rispetto agli altri punti presenti nelle Linee Guida:

– esonero da alcune materie o attività esterna dalla classe dello studente con disabilità, azione che impedirebbe sia la piena partecipazione dello stesso alla vita della classe che la possibilità di conseguire un titolo di studio;

– riduzione dell’orario scolastico che, oltre a penalizzare i pieni apprendimenti e il regolare svolgimento didattico, è altro motivo di esclusione, di emarginazione e di discriminazione nei confronti degli studenti.

Per attuare realmente l’inclusione scolastica degli alunni e studenti, infine, nella lettera CoorDown ricorda come sia essenziale garantire:

– Formazione di tutti i docenti curriculari: la continuità educativa e didattica non solo dell’insegnante di sostegno, ma di tutti gli insegnanti della classe anche quelli curriculari, adeguatamente aggiornati e formati sulle innovazioni tecnologiche e nuove metodologie didattiche.

– Continuità didattica: di fondamentale importanza in tutti gli ordini di scuola e per tutti gli studenti e alunni a maggior ragione per gli studenti e alunni con difficoltà di apprendimento, non prerogativa esclusiva della figura dell’insegnante di sostegno e da intendersi riferibile a tutti i soggetti che interagiscono con l’allievo con disabilità.

– Valutazione differenziata nella scuola secondaria di secondo grado, volta però a consentire anche agli studenti con disabilità intellettiva e relazionale, la possibilità concreta del conseguimento del titolo di studio, con percorsi semplificati o per obiettivi minimi, riferibili alla situazione del singolo studente o studentessa, quindi adeguati al proprio percorso individualizzato, partendo dagli obiettivi minimi del contesto classe.

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